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C’è chi ha pagato 2 euro per farsi scaldare al microonde il biberon del latte per un neonato. Chi ne ha dovuti dare 6 per far sporzionare la torta di compleanno. A Porto Cervo per 2 caffè e 2 bottigliette d’acqua hanno chiesto 60 euro. E attenzione anche a condividere le ordinazioni: un piattino in più può costare fino a 2 euro. L’estate 2023 è all’insegna dello scontrino pazzo con cifre aggiuntive che, a detta dei clienti, non vengono mostrate. Sono molti i casi denunciati quest’anno tra bar e ristoranti da nord a sud Italia.
Scontrini pazzi, gli ultimi casi
A Gera Lario, un paese di mille abitanti sul lago di Como, un bar ha emesso uno scontrino che ha fatto davvero discutere. Nella ricevuta, infatti appare una dicitura choc: il gestore ha chiesto 2 euro al cliente per aver tagliato a metà un toast. Di tutta risposta in una pizzeria ad Alba, la piccola città del Piemonte, i turisti chiedono due cucchiai per assaggiare il dolce (una crema catalana da 5 euro) e nello scontrino trovano un sovraprezzo di 1.50. Cena da 845 euro in un chiosco a Maranello per gnocco e tigelle. In tutto, i clienti erano in 13: quindi 65 euro a testa. In un bar di Eraclea (Venezia), Arianna va a prendere un caffè e chiede anche un bicchiere d’acqua. L’acqua del Sindaco ha un prezzo, ben 0.20 centesimi. Le segnalazioni nell’estate 2023 degli scontrini pazzi sono davvero tante.
La denuncia di due turisti all’associazione dei consumatori
In queste ore si legge la storia di due turisti di Firenze in vacanza in un villaggio di San Teodoro in Sardegna si sono rivolti all’associazione dei consumatori dopo essersi visti arrivare un conto da 18 euro per due panini al salame e due caffè, peraltro senza scontrino, consumati in un chiosco sulla spiaggia. Nel mirino oltre al prezzo anche la mancata consegna dello scontrino. A questo si aggiungono anche gli esercenti che si rifiutano, a olte, di accettare il pagamento con carta di credito e bancomat, mentre sarebbero obbligati a farlo.