Il discorso di circa 15 minuti che il presidente americano Joe Biden ha tenuto alla nazione giovedì sera
di Maddalena Maltese
E’ una lezione di politica internazionale, il discorso di circa 15 minuti che il presidente americano Joe Biden ha tenuto alla nazione giovedì sera dallo studio ovale della Casa Bianca, invitando i suoi concittadini a guardare all’America come “un faro per il mondo”.
La leadership americana tiene insieme il mondo
Il mondo si trova a un “punto di svolta nella storia”, ha detto Biden legando la guerra di Israele contro Hamas a quella dell’Ucraina contro la Russia e alle conseguenti minacce per la sicurezza degli Stati Uniti. “La leadership americana è ciò che tiene insieme il mondo. Le alleanze americane sono ciò che mantiene noi, l’America, al sicuro. I valori americani sono ciò che ci rende un partner con cui altre nazioni vogliono lavorare”, ha dichiarato il presidente americano, cercando di rispondere alle critiche che vedono il Paese una potenza divisa e in declino. “Mettere tutto a rischio e abbandonare l’Ucraina e voltare le spalle a Israele. Semplicemente non ne vale la pena” ribadisce Biden convinto che il ruolo degli Stati Uniti nella lotta contro il terrorismo e l’autocrazia è centrale e “la storia ci ha insegnato che quando i terroristi non pagano un prezzo per il loro terrore, quando i dittatori non pagano un prezzo per la loro aggressione, causano più caos, morte e più distruzione”. Nella sua lezione politica Biden spiega che “Hamas e Putin rappresentano minacce diverse, ma hanno questo in comune. Entrambi vogliono annientare completamente una democrazia vicina”.
Israele non si lasci accecare dalla rabbia
Il presidente cita poi i due viaggi in zone di guerra, come un segno distintivo della sua presidenza: il primo in treno, dalla Polonia a Kiev per incontrare il presidente ucraino Zelensky, il secondo mercoledì a Tel Aviv per incontrare il primo ministro israeliano Netanyahu e i familiari delle vittime dell’attacco di Hamas, lo scorso 7 ottobre. Biden assicura che sta “percorrendo ogni strada” per riportarli a casa e che per lui “non c’è priorità più alta della sicurezza degli americani tenuti in ostaggio”. Mentre loda la resilienza del popolo israeliano, lo mette in guardia dal non “lasciarsi accecare dalla rabbia “ nella risposta agli attacchi di Hamas per non commettere gli errori che gli Stati Uniti commisero dopo l’11 settembre e di operare secondo il diritto internazionale che “significa proteggere i civili nel miglior modo possibile”, consentendo anche l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Biden si attribuisce il merito dell’accordo sulla spedizione degli aiuti gestiti dall’ONU.
Non possiamo rinunciare a soluzione di due stati
Il presidente americano ribadisce poi che “ gli Stati Uniti restano impegnati a favore del diritto del popolo palestinese alla dignità e all’autodeterminazione” e dichiara di avere “il cuore spezzato per la tragica perdita di vite umane palestinesi”, chiarendo ai suoi concittadini che “non possiamo ignorare l’umanità dei palestinesi innocenti che vogliono solo vivere in pace e avere un’opportunità” e che i palestinesi non vanno identificati con Hamas. Biden ripete quanto detto in Israele: “per quanto sia difficile, non possiamo rinunciare alla pace. Non possiamo rinunciare ad una soluzione di due Stati”.
Islamofobia e antisemitismo
Biden, nel suo discorso mette in guardia da antisemitismo e islamofobia, citando la morte di un bambino palestinese americano di 6 anni a Chicago pugnalato a morte dal suo padrone di casa. “Dobbiamo, senza equivoci, denunciare l’antisemitismo”, insiste il presidente e “Dobbiamo anche, senza equivoci, denunciare l’islamofobia”, ricordando a chi soffre per le discriminazioni che “voi appartenete” agli Stati Uniti.