Di RaiNews

In Consiglio dei ministri è stato dato il via libera al ddl sull’ “introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”. Ora è in corso, a Palazzo Chigi, una conferenza stampa con i ministri Eugenia RoccellaCarlo NordioMatteo Piantedosi, Anna Maria Bernini e Maria Elisabetta Alberti Casellati. È stato introdotto uno reato specifico per il reato di uccisione delle donne.

Sul tavolo del Consiglio dei Ministri di oggi, a Palazzo Chigi, lo schema di disegno di legge con “l’introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime“.

Il provvedimento è in capo ai ministeri della Giustizia, dell’Interno, della Famiglia, natalità e pari opportunità e della Riforme istituzionali e semplificazione normativa.

La premier Giorgia Meloni ha presieduto la seduta da remoto.

“Il femminicidio in questo modo diventa un reato autonomo e questo conferma la specificità del femminicidio“. Lo ha detto ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, a Palazzo Chigi, durante la conferenza stampa di presentazione. “Non una maggiore gravità dal punto di vista etico, ma proprio una diversità manifestata dal numero di omicidi: sono molte più le donne uccise da uomini che gli uomini uccise da donne, un numero davvero esiguo. È un’asimmetria numerica specchio di un’asimmetria molto più profonda e radicata”, ha proseguito. “È una novità dirompente ma noi pensiamo che sia una novità da un punto di vista più ampio, della cultura, è un tentativo di produrre un mutamento culturale“, ha osservato ancora.

Piantedosi: “415 gli arresti il flagranza di reato nel 2024, 339 ‘stanze rosa’ per ascolto vittime di violenza”

“Un impegno crescente anche in termini di formazione e di sensibilizzazione del personale operante”. Lo ha assicurato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, spiegando che è importante che ci siamo norme di contrasto, ma serve anche una formazione specifica di chi poi opera sul campo. Nel 2024, ha riassunto il ministro, sono stati 415 gli arresti in flagranza per violenza contro le donne.

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